Electrospider, la biostampante 3D che replica i tessuti umani presto negli ospedali italiani
Abbiamo parlato più volte del 3D Bioprinting e dei progetti promettenti che uniscono medicina e produzione additiva. Cellule, tessuti e persino organi possono oggi essere prodotti in laboratorio grazie alle biostampanti 3D. Mentre la ricerca cerca di perfezionare questa tecnologia, i recenti casi di sviluppo di pelle tramite biostampa o di un orecchio stampato in 3D ed impiantato con successo, fanno ben sperare per il futuro della medicina. Oggi una notizia arriva dall’Italia, dove una biostampante 3D tutta Made in Italy sbarcherà per la prima volta in un ospedale italiano.
Si chiama Electrospider e a svilupparla è stata la Bio3DPrinting, società del gruppo veneto SolidWorld Group, che ne consegnerà a settembre il primo esemplare. Nata dal progetto sperimentale condotto in collaborazione con l’Università di Pisa, la biostampante sarà prodotta in serie. L’acquirente è uno dei maggiori centri ospedalieri e di ricerca medica italiano situato nel Nord Italia e la commessa ha un valore economico totale di circa 650 mila euro.
La biostampante 3D Electrospider riprodurrà cellule e tessuti umani
Electrospider è una biostampante 3D in grado di realizzare riproduzioni di cellule e tessuti umani con tecnologia additiva. Il punto di forza del modello venduto, spiega la società in una nota, consiste nella capacità di stampare per la prima volta contemporaneamente la struttura di supporto al tessuto, in materiale biocompatibile, tramite la tecnica di elettrofilatura (con spessore nanometrico), e gli idrogel cellulari di diverse tipologie di cellule umane. Queste sono ottenute da sviluppo in vitro delle cellule del paziente, tramite estrusione contemporanea. Le cellule si svilupperanno in seguito sulla struttura tridimensionale creata, continuando nel frattempo ad alimentarsi grazie alla struttura dell’idrogel.
Roberto Rizzo, fondatore e presidente di SolidWorld Group, gruppo specializzato nell’integrazione delle tecnologie digitali 3D all’interno delle aziende manifatturiere, ha così commentato la notizia: “ll 3D bioprinting, sebbene sia una tecnologia relativamente nuova, costituisce un’evoluzione epocale per la biofabbricazione di tessuti funzionali al servizio dell’Ingegneria Tissutale e della Medicina Rigenerativa, della ricerca farmacologica e cosmetica e dei processi di testing e produzione di farmaci e prodotti di cosmesi. Electrospider è la prima tecnologia di 3D bioprinting multi scala e multimateriale, in grado di generare costrutti cellulari 3D aventi la complessa topologia dei tessuti umani. Si tratta di una vera rivoluzione nel mondo della stampa 3D a scopi medici”.
La collaborazione con il Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa
La produzione della prima Electrospider è già stata avviata presso il polo tecnologico di SolidWorld Group a Barberino Tavarnelle, nei pressi di Firenze, dove opera la società Bio3DPrinting. La commessa relativa a questa prima consegna ha un valore economico totale di circa 650 mila euro, comprensivo della fornitura di una biostampante 3D e di altri servizi accessori aggiuntivi.
Sulla collaborazione con il Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa, Roberto Rizzo ha aggiunto: “La collaborazione con un’eccellenza medica assoluta italiana, che ha notevolmente contribuito ai test della macchina, rappresenta un passo importante verso l’introduzione della biostampa 3D nel settore della ricerca medica avanzata. Si tratta di una tecnologia che raggruppa tutto il meglio dell’ingegneria biomedica Made in Italy: ricerca universitaria, impresa con forte predisposizione R&D e ricerca ospedaliera. Grazie alla collaborazione tra mondo universitario e imprenditoriale, siamo arrivati a questo grande risultato, un primato di portata internazionale che consentirà agli istituti medici di proseguire nella ricerca utilizzando nuovi strumenti all’avanguardia e di ultima generazione.”
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